In esclusiva, ai microfoni di EG Magazine, Pippo Kaballà, il co-autore del brano “Sali (Canto dell’anima)” di Anna Oxa parla della genesi del brano e della scelta della cantante di non rilasciare interviste alla stampa
Il silenzio può fare molto rumore e quello scelto da Anna Oxa, in gara al 73° Festival di Sanremo con la canzone “Sali (Canto dell’anima)” è il modo deciso da quest’artista per dare un segnale forte, inserito in un panorama in cui ci si aspetta che chi sale su un palco sia perennemente disponibile con i giornalisti, che spesso strappano dichiarazioni fugaci, anche in maniera forzata, mentre si cammina per strada, alla ricerca di quel dettaglio da poter condividere online o attraverso la stampa. E’ Pippo Ranieri, meglio noto come Pippo Kaballà – co-autore del brano interpretato da Anna Oxa insieme a Francesco Bianconi, Fio Zanotti e alla stessa Anna Oxa -, a raccontare dalla sede di Casa Sanremo – Banca Ifis, nell’area delle Dolomiti Bellunesi, la scelta di Anna e la genesi del brano.
“Quella di Anna Oxa è una decisione estrema, molto importane, perchè in un mondo dove tutto è comunicazione e sovraesposizione fare una scelta del genere è importante. Per me è stimabile, perché lei fin dal primo momento, senza alcuna polemica, ha dichiarato che non avrebbe rilasciato interviste e non si sarebbe esposta alla mediaticità del personaggio. Naturalmente la canzone è già esplicativa di questo percorso che da molti anni Anna Oxa sta facendo. Percorso che è scevro, lontano da un certo mondo. Penso che abbia voluto presentare questo, abbia voluto scrivere e lavorare su questa canzone proprio per rappresentarsi con questa canzone, che già dice tanto sul non detto di Anna Oxa. Se uno entra nella profondità del brano, si può capire perfettamente in che posizione Anna Oxa sta”.
Pippo Kaballà ha scritto, oltre che per Anna Oxa, brani per altri cantanti in gara al Festival di Sanremo. Dopo un primo esordio a Sanremo 1999 con il brano “Non ti dimentico“, interpretato da Antonella Ruggiero, va segnalata la partecipazione di Kaballà con Mario Venuti ad altre edizioni del Festival, come co-autori: nel 2004, con il brano “Crudele”, cantato dallo stesso Venuti, ottengono il premio della Critica; nel 2005 è la volta del brano “Echi d’infinito”, interpretato da Antonella Ruggiero, che vince il primo posto nella categoria donne.
Un altro pezzo memorabile, quello del Sanremo 2010, è quello che Pippo Kaballà firma per Nina Zilli: “L’uomo che amava le donne” vince il premio della Critica. Pippo Kaballà ha scritto canzoni anche per: Alessandra Amoroso, Carmen Consoli, Placido Domingo, Marco Mengoni, Eros Ramazzotti e molti altri.
“Una cosa che nessuno sa – racconta Pippo – è che, quando abbiamo lavorato al brano, non sapevamo che sarebbe stato un brano del Festival di Sanremo: è stata una sorpresa che Anna Oxa ci ha fatto al termine del nostro lavoro, e di cui siamo stati felici, entusiasti”. E poi, in chiusura, Pippo Kaballà torna sul silenzio di Anna: “Vorrei concludere citando lo stesso Sanremo: la prima sera Roberto Benigni ha parlato della Costituzione e a un certo punto citando l’articolo 21, parlando della libertà di pensiero. Bene. La libertà di pensiero consiste anche nella libertà di non esprimere il pensiero. Penso che Anna abbia tutta la libertà di poter legittimamente stare in questa posizione. Vorrei dare una mia sensazione personale e vorrei leggervi una frase che mi ha molto colpito e che c’è in questo brano, in qualche parte della mia scrittura. E’ una frase di Tiziano Terzani, che dice questo: “Quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. E’ più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è più speranza. E’ difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta”. Questo per me è la sintesi di quello che è questa canzone e di quello che Anna Oxa sta facendo in questa canzone”.