Una serata “non canonica” al Teatro Sociale Soms di Sale, durante la quale quattro donne hanno guardato dentro se stesse e hanno raccontato al pubblico i loro sogni, trasformati in una professione che le appaga e le stimola ogni giorno: Federica Baldi, Grazia Corti, Lea Pasquale e Maria Grazia Valsecchi sono state le protagoniste di “Donne allo specchio”, evento organizzato dall’Aic – l’Associazione Impegno Culturale Onlus – nell’ambito della rassegna Ra Carsèra e in concomitanza con la Giornata Internazionale della Donna. Ed è stata la giornalista Alessandra Dellacà, introdotta da Annabona Cavalli (che guida il sodalizio dell’Aic), a condurre le sue ospiti in un viaggio fatto di ricordi, di traguardi raggiunti e ancora da raggiungere, di ostacoli e di delusioni, di quel trovare l’equilibrio tra vita professionale e privata che fanno crescere, quotidianamente, ogni singola persona. Ognuna nel proprio ambito, con propensioni diverse, queste quattro donne – originarie di Sale o salesi d’ adozione – sono accomunate dalla forza creativa e professionale che le ha fatte emergere nel loro settore.
Federica Baldi è un’affermata manager di AMCOR, multinazionale leader nel packaging: fin da bambina voleva girare il mondo ed ha iniziato a farlo, zaino in spalla, all’età di 17 anni. Oggi Federica è responsabile commerciale per il Nord e Sud America ed è a capo di una squadra di professionisti che sviluppano un’idea e la trasformano in molti degli oggetti che si toccano con mano nella propria routine. Lea Pasquale è una giovane ricercatrice altrettanto avvezza a fare e disfare la valigia, ma che passa pure parecchio tempo in laboratorio: è in forze all’Istituto Nazionale di Tecnologia di Genova. Il mondo di Lea è tanto affascinante quanto complesso da spiegare: lavora in un ambiente internazionale e si occupa di ricerca di base. Un settore, il suo, dove è necessaria molta pazienza e occorre non scoraggiarsi, perché i risultati non sono mai immediati. E poi c’è un’altra giovane che si è messa allo specchio: Grazia Corti, imprenditrice agricola che, fin da quando aveva 4 anni, saliva sul trattore con papà Massimo, con il quale condivide il suo amore per Madre Terra. Grazia è l’esempio della forza delle donne in agricoltura, che in realtà ci sono sempre state in campagna, ma che ora guidano anche il trattore! Grazia macina chilometri e chilometri ogni giorno, nei campi di famiglia, ai Casoni di Sale: il suo raccolto è il suo stipendio e fa i conti con le problematiche di un comparto che oggi più che mai cerca di adattarsi alle difficoltà provocate dal cambiamento climatico e ai rincari dei costi. Rincari che non risparmiano nessun settore lavorativo, come è stato sottolineato in uno dei passaggi della chiacchierata con Maria Grazia Valsecchi, imprenditrice del lusso della casa di moda di calzature “ilnumerotre”, nata da un’idea di tre amiche (nel pubblico c’erano anche Maria Cristina e Paola) e che ha come core business l’unione di eleganza e ricerca artigianale che calzano letteralmente a pennello. Certo, la qualità dei materiali e il fatto che ogni creazione sia esclusiva e “tagliata su misura” a seconda delle esigenze della cliente, comporta un notevole impegno, su tutti i fronti: le imprenditrici de “ilnumerotre”, che occupano a loro volta piccole e laboriose maestranze, riescono ancora a mantenere le loro collezioni ad un livello eccellente (curiosate sul sito www.ilnumerotre.it e sulla pagina Instagram dedicata!), pur consapevoli che la congiuntura economica attuale è tutt’altro che semplice.