Sono in compagnia di LDA. Ben arrivato su EG Magazine!
Ciao, ciao a tutti. Grazie mille!
Il tuo pezzo a Sanremo si intitola “Se poi domani”: di che cosa parla e perché hai scelto proprio questo da portare sul palco dell’Ariston?
Ma guarda, questa è una cosa che ho detto spesso e continuerò a dirla, perchè è la verità: è la canzone di un ragazzo di 19 anni che ama come un ragazzo normalissimo e che ha tanta voglia di fare, tanta voglia di dimostrare, tanta voglia di salire sul quel palco e cercare di divertirsi.
Quando hai scoperto di essere tra i 28 big, la tua reazione qual è stata?
Non so se hai visto il post su Instagram, siamo impazziti!
Però raccontiamolo!
Stavo a Roccaraso, ero con degli amici. C’era anche la mia fidanzata lì e comunque appena hanno annunciato il mio nome, non ci potevo credere, sono andato alla televisione e ho baciato Amadeus, sullo schermo della tv!
Mi sembra giusto! Senti, tu sei figlio d’arte, lo ricordiamo: tuo papà è Gigi D’Alessio per chi non lo sapesse. Sei cresciuto a pane e musica, quando però ti sei accorto – eri giovanissimo immagino perchè lo sei tuttora – che volevi fare questo di lavoro?
Quando giocavo a calcio, ti parlo di 7 anni fa: mentre giocavo nel mio cervello cantavo le canzoni e le gambe andavano d’inerzia. Da lì ho capito che la mia vita era la musica. L’ho sempre saputo in fondo che io dovevo fare questo nella vita e ho fatto di tutto per far sì che il mio sogno si realizzasse. Credi, oggi la soddisfazione più grande per me è essere qui a Sanremo e insieme a me, mio cugino e mio fratello Cat, Alessandro Caiazza, “il Pizzo”.
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Senti, tu hai deciso anche di intraprendere una strada particolare, perché come abbiamo detto sei figlio d’arte, ma hai deciso di fare un talent, quello di “Amici” con Maria e quindi – passami il termine – di non sfruttare un altro canale, cioè quello del tuo cognome.
Certo, ma guarda “Amici” era l’unico programma dove potevo veramente rendere per quello che sono io: sul palco ci sto io, le barre le scrivo io, in casetta ci sto io. Per quanto vogliamo dire, alla fine ero io. E quindi o andava benissimo o andava malissimo, non c’era una via di mezzo. Fortunatamente è andata benissimo. Lì posso dire “sono stato bravo”.
Ecco hai fatto bene a dirlo. Trovo in te questa voglia di arrivare, però proprio con le tue gambe.
E’ proprio vero. Non solo per il fatto che non riuscirei mai ad arrivare con le gambe di un’altra persona. Sono troppo autocritica come persona. Non mi faccio quasi mai i complimenti. Immagino io che mi guardo allo specchio e non mi sentirei per niente fiero di me. Per niente. Magari mi darei a tutt’altro. Infatti ci sto riuscendo con le mie forze, piano piano, tassello dopo tassello.
Un’ultimissa domanda: nella serata delle cover a Sanremo, come mai proprio Alex Britti?
Perchè se lo vedi è fresco, è giovane, è figo sul palco, suona da Dio: è veramente un fenomeno lui. E il pezzo “Oggi sono io” è un capolavoro della musica italiana.
E allora noi che siamo fighi facciamo i saluti ad EG Magazine!
Assolutamente: un saluto a EG Magazine da LDA!