Grande successo per il debutto del Frankenstein della diversità: in scena
80 interpreti, cittadini-attori di diverse età, abilità, possibilità, provenienza
e genere.
Si è tenuto nei giorni scorsi il debutto al Teatro Elfo Puccini di Milano che ha ospitato The Mary Shelley Picture Show, grande esperimento di teatro sociale, con bambini, anziani, persone con disabilità, fragilità sociale.
Il teatro che unisce, che scardina i confini tra palco e realtà, tra professionisti e cittadini, tra differenze e «normalità». Il 12 e 13 giugno il Teatro Elfo Puccini di Milano ha ospitato The Mary Shelley Picture Show, grande esperimento di teatro sociale firmato da Minima Theatralia e dal duo Duperdu (Marta M. Marangoni e Fabio Wolf).

Ottanta cittadini-attori di ogni età, provenienza, identità di genere e abilità,
accanto ad artisti professionisti – come Rajae Bezzaz, Elio De Capitani, Cristina Crippa, Loris Fabiani e Ginestra Paladino – daranno vita a una performance corale che da giugno a ottobre toccherà anche i quartieri popolari della città, restituendo il teatro a chi spesso non vi ha accesso.
Ispirato alla vita e all’opera di Mary Shelley, in particolare al suo
capolavoro Frankenstein o il moderno Prometeo, lo spettacolo si nutre anche di riferimenti cinematografici come il cult del 1931, la parodia Frankenstein Junior e il musical The Rocky Horror Picture Show.
Il progetto recupera il cuore filosofico e umano del romanzo: la solitudine, il bisogno di riconoscimento, la libertà di esistere per ciò che si è. «Chi decide cosa è normale?», si chiedono gli autori. «Chi ha diritto di stare sulla scena del mondo?». La regia di Marangoni valorizza la singolarità di ogni interprete, trasformando il limite in linguaggio scenico.

Dopo il debutto all’Elfo Puccini, The Mary Shelley Picture Show proseguirà la sua tournée estiva e autunnale nei quartieri di Milano, portando il teatro là dove spesso non arriva. A giugno sarà ospitato all’Oratorio Santa Teresa, nel quartiere Gorla. In luglio si sposterà tra il Giardino delle Associazioni di Niguarda, il centro Sempreverdi di Comasina e Villa Scheibler a Quarto Oggiaro. A settembre sarà la volta dell’Auditorium Esagramma a Cagnola, del CAM Pecetta in zona Prealpi e della piazza Belloveso a Niguarda. Ottobre chiuderà il percorso con tre tappe: l’Auditorium Stefano Cerri in Città Studi, lo spazio Artepassante Clown tra Dateo e Calvairate, e infine l’anfiteatro della Scuola Orione ad Affori. The Mary Shelley Picture Show è, in definitiva, un progetto culturale e civile, non solo teatrale. Un esperimento riuscito di Social Community Theater, dove il palco diventa specchio della società e le differenze smettono di essere barriere per trasformarsi in forza collettiva. Un teatro dove, finalmente, ognuno ha il suo posto.