Il filmino, così viene definito, che porta la firma della regia di Elisabetta Sgarbi, racconta la bellezza dell’immaginazione, dei sogni impossibili che si realizzano, della fatica che li accompagna, delle attese e della gioia nel realizzarli. Ma partiamo dall’inizio perché ai microfoni di EG Magazine ci sono sia Elisabetta Sgarbi che Mirco Mariani degli Extraliscio.
A Elisabetta: Sei editore, regista e persona molto attiva in campo culturale, qual è il tuo segreto, come fai a fare tutto?
Non saprei, forse la mia forza è il fatto che ogni volta ricomincio da zero. Non penso mai che ci siano degli obiettivi da raggiungere, non penso alla meta. Uno si impegna, vive con convinzione le proprie passioni e ricomincia sempre da capo e forse proprio questa vita fatta di nuovi inizi è il segreto per continuare ad avere curiosità e ad andare incontro a delle cose che sono dei sentieri trasversali che portano meraviglie, come è stato il progetto Extraliscio.
Parliamo della Milanesiana che compie 22 anni ed è stata da te ideata e tuttora diretta. Com’è nata l’idea?
Lavoravo in un’altra casa editrice e cercavano di comprimere le mie insofferenze, non era considerato tanto consono al ruolo di editor fare altre cose, organizzare incontri o comunque dedicarsi alla letteratura ma anche al cinema e alla musica. Poiché era una cosa quasi proibita mi sono impegnata a fondo; nessuno pensava ci fosse un futuro dopo la prima edizione, siamo partiti dal cortile di Palazzo Isimbardi che teneva un centinaio di persone poi siamo cresciuti e abbiamo occupato la città di Milano e ora è un festival nazionale. Le sigle della Milanesiana, fra l’altro, sono state scritte dagli Extraliscio che sono un valore aggiunto e sono il nostro biglietto da visita in Italia e nel mondo perché andremo a Parigi con questa sigla scritta da Mirco Mariani; sono poi una presenza costante nella Milanesiana e conquistano sempre porzioni nuove di pubblico perché sono espressione della musica pura, che cresce nel mondo del liscio, ci entra dentro fino in fondo e poi lo scardina e porta fuori da questa musica meravigliosa delle assolute novità.
A Mirco: Il grande pubblico vi ha conosciuto durante l’ultimo Festival di Sanremo, com’è stato salire su quel palco?
Per me ha significato molto perché io sono felice quando le persone vicino a me lo sono e vedere in quell’occasione Mauro e Moreno, i miei compagni degli Extraliscio, contenti per il traguardo raggiunto dopo una vita a suonare nelle balere è stata per me una felicità incontrollata. L’ho vissuta in maniera serena, non ho avvertito tensione e sono entusiasta di averlo fatto, Elisabetta si era impuntata con una canzone (“Bianca luce nera”) che non avrei mai immaginato di portare, ma lei è stata doppiamente brava. Amadeus poi ha visto probabilmente qualche cosa e ha voluto, nonostante la difficoltà, portare il liscio ai giovani, ma la difficoltà vera era portare il liscio alla musica che era una roba che non ci pensava nessuno. E invece c’è stata una possibilità per questo genere musicale di non essere di serie b, come spesso viene considerato.
Amedeus è sicuramente un vostro sostenitore, l’ho visto anche fra il pubblico in sala alla presentazione per la stampa del film, sempre di Elisabetta Sgarbi: ”Extraliscio-punk da balera”. Cosa ne pensi visto che sarà, per la terza volta consecutiva, direttore artistico di Sanremo?
Dopo anni che suonavamo in giro essere in questi posti pazzeschi, anche grazie a Elisabetta Sgarbi, è stato incredibile. Amadeus poi voleva costruire un Festival secondo me che rimanesse nella storia, un qualche cosa di grandioso (vedi anche i Måneskin e quello che hanno fatto). Speriamo che riesca a replicarlo.
Siamo qui a Venezia perchè nell’ambito delle Giornate degli Autori della 78^ Mostra d’Arte Cinematografica presentate un filmino: “La nave sul monte” di Elisabetta Sgarbi
Elisabetta: La parola filmino è molto evocativa, è un film, magari più breve, che deve però rendere omaggio al grande cinema, come questo, che nasce per raccontare una canzone bellissima, scritta da Mirco Mariani e che apre fra l’altro il doppio album “E’ bello perdersi”, prodotto da Betty Wrong etichette musicali e distribuito da Sony. Apre, e non a caso, anche tutti i concerti. Una canzone così meravigliosa aveva bisogno qualcosa di più di un normale videoclip. Con questo filmino è il pubblico che viene incontro a noi perché entra in un mondo che è il nostro mondo creativo. Abbiamo fatto diventare vero l’impossibile, quindi una nave sul monte, bisognava trovarla però. Nessuno
di noi poteva immaginare che questa nave esistesse veramente e si trova a Genga (An). Impossibile però da filmare e fotografare perchè inizialmente il proprietario non era d’accordo. Attraverso poi un grande lavoro di convincimento ce l’abbiamo fatta e quindi siamo saliti su questa nave che per noi era la realizzazione dell’impossibile, cioè rendere vero ciò che immaginiamo e lì bisognava fare un film in costume. C’è però un mondo nuovo che è il mondo della musica con colorate ballerine che intonano cori bulgari e poi si vola perchè, per chi guarda bene il film, questa nave in realtà si muove cioè naviga sul monte, naviga in uno spazio che è lo spazio della nostra mente. Questo film celebra non solo l’impossibile ma anche la bellissima canzone di Mirco Mariani.
Insomma, possiamo dire che gli Extraliscio (Mirco Mariani, Moreno il Biondo e Mauro Ferrara), Gilda Mariani e Leo Mantovani, insieme alle ballerine della tradizione romagnola, popolano un mondo ancestrale in cui ogni fermo immagine della regista Elisabetta Sgarbi è una poesia che parla di ricordi e di progetti.