Un ritorno a Sanremo per Carlo Conti, dopo la sua conduzione e direzione artistica che lo ha visto alla guida della famosa kermesse dal 2015 al 2017. Dopo 7 anni, dunque, il conduttore anche di Tale Quale (e molti altri programmi di successo) torna sul palco più ambito d’Italia: quello del teatro Ariston. Sicuramente un bel modo di festeggiare i suoi (primi) 40 anni in Rai; i ben informati ricordano che il suo primo contratto fu proprio per una trasmissione musicale, ovvero quel Discoring che tanto ci fece sognare. Beh diciamo che di strada Carlo ne ha fatta parecchia se pensiamo a quando, da giovane, partiva con la sua 127 arancione da Firenze come inviato proprio per il Festival di Sanremo per la radio locale della sua città per la quale all’epoca lavorava! Noi di EG Magazine lo abbiamo incontrato a pochi giorni dall’inizio del Festival, ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao Carlo, è un piacere incontrarti! Ti vedo molto bene. Grazie, il piacere è tutto mio.
Siamo a Sanremo, dove in questi giorni si stanno tenendo le prove con i vari artisti. Come sta andando? Benissimo!! Devo dire che tutto sta procedendo molto bene e, anche, in maniera spedita. Fino ad ora non ci sono stati intoppi e mi auguro che tutto proceda per il meglio, senza sbavature. Voglio andare dritto, in modo da rimanere nei tempi e non far durare troppo le varie serate. Poi però devo stare attendo a non spingere troppo sull’acceleratore come ho fatto a Sarà Sanremo (andata in onda su Rai1 il 18 dicembre) che ho finito addirittura in anticipo (ride n.d.r.).
Ricordo i tuoi Festival del triennio 2015-2017, le tue scalette non sgarravano di un minuto, un qualche cosa che ha quasi dell’incredibile se si pensa a tutti gli artisti e maestranze coinvolte. Cerco di essere preciso e di rispettare i tempi. Mi piace avere tutto sotto controllo, in questo modo mi sento più rilassato e so che posso dare il meglio. E poi così il pubblico da casa non si annoia.
Dai 30 artisti si è passati a 29 per il ritiro di Emis Killa, te lo aspettavi? Direi di no. Quando l’ho saputo ne ho preso atto, altro non potevo fare. La canzone meritava e, ovviamente, ci credevo, altrimenti non l’avrei scelta. Mi è dispiaciuto, ma ripeto, rispetto la scelta dell’artista.
Come mai non hai ripescato una brano fra quelli eliminati da mettere in gara e rimanere così a quota 30? Non mi è sembrato giusto, anche nei confronti di quei cantanti che hanno inviato i loro pezzi e non sono poi stati selezionati. Che figura ci facevano…no, meglio rimanere con 29 big in gara, oltre alle 4 nuove proposte.

Noi ci siamo visti anche alla Milano Music Week quando, durante il panel con Marta Cagnola, hai iniziato a svelare qualche cosa proprio di questo 75° Festival. Certo, mi ricordo. Trovo che sia un evento molto interessante per la città e per la musica in generale. Penso che negli anni sia cresciuto e sia un ottimo punto di incontro e di dialogo per tutti gli addetti del settore musicale: dai discografici, ai giornalisti, agli artisti.
Carlo, ti ringrazio enormemente per la tua disponibilità e ti faccio il mio più grosso in bocca al lupo! Ti ringrazio. E… viva il lupo, sempre!